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Amarone della Valpolicella, mito e leggenda

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Si può affermare che l'Amarone della Valpolicella, uno dei vini rossi più blasonati e ricercati d'Italia, diventato quasi un mito nella versione di alcuni eccellenti produttori, sia figlio del Recioto; come tradizione, per entrambi i vini in quantità variabile, vengono utilizzate le uve classi...

125Si può affermare che l’Amarone della Valpolicella, uno dei vini rossi più blasonati e ricercati d’Italia, diventato quasi un mito nella versione di alcuni eccellenti produttori, sia figlio del Recioto; come tradizione, per entrambi i vini in quantità variabile, vengono utilizzate le uve classiche del veronese, cioè Corvina, Molinara e Rondinella; la prima è caratterizzata da gran vigoria e dona corpo al vino, la seconda, detta anche Rossara, apporta componenti polifenoliche apprezzabili e la Rondinella, dotata di una buccia resistente, conferisce intensi ed eleganti profumi.
La leggenda narra che l’Amarone sia nato da un Recioto fatto fermentare completamente a seguito di una svista di un vignaiolo, Adelino, che invece di produrre un vino con residuo zuccherino, il Recioto appunto, dimenticò in una botte un vino che di dolce aveva ormai poco, anzi poteva risultare quasi amaro…l’Amarone appunto!
Il vino che conosciamo oggi può quindi, in un certo senso, considerarsi discendente del Recioto, di cui ne rappresenta una versione potente, vigorosa ma soprattutto secca. Nel processo produttivo in parte le uve vengono fatte appassire, mentre la fermentazione e la lavorazione della parte zuccherina è completa.