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Bolgheri

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Sino agli anni ottanta, nella zona riconosciuta attualmente con la Denominazione di Origine Controllata Bolgheri, la maggior parte delle aziende vinicole puntarono soprattutto sulla quantità, piuttosto che sulla qualità dei loro vini; tre aziende negli anni sessanta cominciarono a lavorare per un...

bolgheriokSino agli anni ottanta, nella zona riconosciuta attualmente con la Denominazione di Origine Controllata Bolgheri, la maggior parte delle aziende vinicole puntarono soprattutto sulla quantità, piuttosto che sulla qualità dei loro vini; tre aziende negli anni sessanta cominciarono a lavorare per un progetto che portasse a vini di maggior qualità, nello specifico i conti della Gherardesca nella fattoria di Castagneto, i marchesi Antinori nella tenuta Il Belvedere, e soprattutto il marchese Mario Incisa della Rocchetta che nel 1968, con la nascita del vino “Sassicaia”, iniziò il vero fenomeno innovatore della zona livornese.

La Doc arrivò nel 1983, ma solo per quei vini base Sangiovese e Canaiolo, gli altri vini rossi, fra cui il Sassicaia e il Tignanello ne restarono fuori e furono chiamati “Supertuscan”. Dal 1985 in poi cominciò la produzione, da parte di altre cantine, di grandi vini al di fuori della Doc, fra cui il Grattamacco, l’Ornellaia e negli anni successivi anche il Paleo ed il Guado al Tasso; il grande successo dei detti Supertuscan, vini a base soprattutto di Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc, portarono la necessità di rivedere il disciplinare di produzione. Dalla vendemmia 1994 vennero infatti riconosciute, dai vini ottenuti da questi vitigni internazionali, le Doc Bolgheri Rosso, Superiore e Sassicaia, quest’ultima limitatamente al territorio facente parte della sola azienda Tenuta San Guido.