Marco Tringali E’ stato siglato l’accordo che ufficializza la candidatura del Merletto Italiano a diventare Patrimonio immateriale dell’Umanità.
Nella giornata di lunedi è stato siglato un accordo in base al quale il merletto italiano verrà candidato ad essere riconosciuto come patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco. Il protocollo è stato ufficialmente firmato a Ca’ Farsetti, la sede ufficiale del Comune di Venezia e che vedrà 16 comuni uniti in rete al fine di valorizzare una nobile arte, poco valorizzata e ormai quasi dimenticata, ma che rimane un simbolo prezioso del nostro paese e della nostra antica cultura.
Sono ben 16 le città che hanno voluto sponsorizzare la candidatura del merletto italiano a diventare patrimonio dell’Umanità dell’Unesco: Bolsena, Chioggia, Chiavari, Forlì, Bosa, Cantù, Meldola, Gorizia, L’Aquila, Latronico, Orvieto, Rapallo, San Sepolcro, Santa Margherita Ligure, Varallo Sesia e ovviamente la stessa città di Venezia dove il protocollo è stato siglato. I comuni interessati si sono anche impegnati a promuovere tutti gli eventi e le manifestazioni per far conoscere l’arte nobile del merletto italiano al fine di rendere maggiore la consapevolezza del suo valore.
Alla firma del protocollo ha partecipato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro assistito dal presidente del consiglio comunale del capoluogo veneto, Ermelinda Damiano. Presenti anche il presidente della Fondazione Musei Civici veneziani, Maria Cristina Gribaudi che ha partecipato alla firma del protocollo d’intesa del progetto che candiderà il merletto italiano al prestigioso riconoscimento.
La candidatura avrà anche come simbolo un logo ufficiale che è stato realizzato da Vincenzo Lucchesi Salati. Un logo che si ispira alla cultura tardo romana e che è costituito da un rosone a simboleggiare l’architettura italiana con le iniziali di merletto italiano (una M e una I) e il disegno di un ago.
Il merletto è una particolare lavorazione di filati al fine di ottenere un tessuto impreziosito da ornamenti eleganti e caratterizzato da una leggerezza tipica. L’operazione consiste in una sorta di ‘intreccio nel vuoto’.
